Arte e religione

Arte e religione

ARTE E RELIGIONE

In realtà Wagner non intese all’inizio perseguire uno stretto allineamento a un dogma o a una forma espressiva di ortodossia cristiana: il punto di partenza fu anzi una critica dell’apparato ecclesiastico e della religione, come egli mise subito in evidenza nell’aprire lo scritto teorico preparatorio al Parsifal, ossia Religion und Kunst, terminato nel 1880, circa un anno avanti il completamento della partitura. L’attacco, seppur noto, non può essere qui sottaciuto:

"Si potrebbe dire che là dove la religione diventa artificiosa, tocca all’arte salvare il nucleo della religione cogliendo nel loro valore simbolico i simboli mitici che per quella devono essere ritenuti veri in senso proprio, al fine di far riconoscere mediante la loro rappresentazione ideale la profonda verità in essi nascosta."

Sulla base di questi presupposti si è giunti alla conclusione che non di religione si tratti nel Parsifal, bensì di «religione dell’arte», come in tempi moderni ha sintetizzato Dahlhaus. Egli tuttavia sostiene che tramite questo concetto non debba intendersi l’arte come religione, né l’opera d’arte debba essere venerata come una sacra icona, ma che «la religione – o la sua verità – si è trasfusa dalla forma del mito in quella dell’arte». In realtà Wagner è ancor più esplicito e radicale, poiché afferma che l’arte si sostituisce alla religione emendandone le debolezze e, implicitamente, il carattere di decadenza, proprio quello che Nietzsche rinfacciava allo stesso Wagner, mentre questi intendeva il proprio agire quale modo per rinnovarla. Il fatto si comprende meglio leggendo un passo immediatamente successivo in Religion und Kunst:

"La religione vive però solo di vita artificiosa quando si trova obbligata ad un sempre più vasto sviluppo dei suoi simboli dogmatici, e quindi nasconde in sé l’Uno, il Vero, il Divino attraverso un crescente accumulo di cose incredibili raccomandate dalla fede."

La funzione dell’arte è appunto quella di enucleare l’essenza della religione, l’assoluto divino al di là dei simboli utilizzati per dargli espressione.

[Tratto da Il Parsifal di Wagner, di Giangiorgio Satragni, EDT 2017]