La Parigi musicale del primo Novecento

Musica

La Parigi musicale del primo Novecento

Cronache e documenti

Scriveva Schopenhauer che per comprendere l'essenza della storia basta confrontare Erodoto con i giornali del mattino. Oggi la storiografia ha dimostrato che la frase può essere anche capovolta, e che all'occhio allenato la lettura di un trafiletto di cronaca può suggerire cose che un intero trattato non saprebbe spiegare. Chi meglio della stampa dell'epoca potrebbe infatti raccontare la vertigine di una città come Parigi al culmine del suo sviluppo economico e sociale? La città in cui il piacere diventa un'industria nella quale un'immensa folla brulica ansiosa, in cui l'eleganza è un'inesausta rincorsa e il fascino una fiamma di breve durata. Ma la Parigi del primo Novecento non è solo la città dei cento teatri, delle mille feste mondane, dei primi cinematografi e dei fumosi café-chantant; è anche l'immenso atelier a cielo aperto in cui una moltitudine di artisti e intellettuali lavora alla costruzione di ciò che oggi definiamo modernità. È il periodo in cui nei salon delle grandi dimore aristocratiche, alle innumerevoli esposizioni di pittura, a passeggio nei grandi boulevard o nei foyer dei teatri può accadere di incontrare musicisti come Stravinsky, Ravel, Debussy, Fauré, Saint-Saëns e Puccini, scrittori come Marcel Proust e André Gide, ballerini come Nijinski, pittori come Matisse, Cézanne, Manet e Picasso. Osservatrice ubiqua e talvolta miope, la stampa è la privilegiata testimone di quel momento irripetibile della storia della nostra cultura, con i suoi trafiletti mondani, le polemiche, le recensioni e gli articoli di costume; se alle sue pagine si accostano i numerosi epistolari, i diari, gli inviti, persino la posta pneumatica, si otterrà uno sterminato archivio documentario che attendeva solo il vaglio dello studioso per rivelare i propri appassionanti segreti.

Ean
9788870636932
Pagine
448
Data di uscita
Collana
Improvvisi
Disponibilità
Disponibile
Libro cartaceo
18 € 17.10 €
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