Rue des Maléfices: la storia segreta di Parigi

Saggi e narrazioni

Rue des Maléfices: la storia segreta di Parigi

Il libro che Raymond Queneau considerava la cosa più importante mai scritta su Parigi: un ritratto della città osservata dal suo popoloso mondo sotterraneo, fatto di leggende straordinarie, vite misteriose e perdute, atmosfere incantate, luoghi scomparsi dal fascino indimenticabile.

Con le fotografie originali di Robert Doisneau.

Jacques Yonnet è un giornalista e scrittore che negli anni dell’occupazione nazista della città è costretto a nascondersi nei bassifondi del popolarissimo “quartier Mouffetard”, oggi parte turistica del V arrondissement, nel Quartiere Latino. Ascolta storie fantastiche, incontra personaggi oggi impensabili – vagabondi, gitani, maghi, straccivendoli, malavitosi di ogni tipo – frequenta locali più letali che malfamati e racconta con una poesia straordinaria il vero ventre parigino attraverso i suoi aspetti insoliti e meravigliosi. Una storia che si incrocia con i rumori e le paure dell’occupazione da parte di uno straniero barbaro e inconciliabile con la civiltà poetica e profonda della città: Parigi davanti all’invasione nazista si chiude a riccio e sembra voler meditare sulla propria storia, raccontandola al cronista sensibile.

Rue de Maléfices è un libro aspro, denso, pervaso da un’atmosfera unica e originalissima che pare volersi mimetizzare con le pietre e le strade della città, raccontandole con una propensione al fantastico e al grottesco che è la cifra inimitabile dello stile di Yonnet. Pubblicato a Parigi nel 1954, il libro divenne subito leggendario; torna finalmente in libreria nella traduzione completamente riveduta di Guido Lagomarsino, accompagnata dalle foto di Robert Doisneau, compagno di scorribande dell’autore in quella Parigi scomparsa.

Jacques Yonnet (1915-1974), scrittore, giornalista, pittore e scultore, fuggiasco da un campo di prigionia e resistente braccato dai nazisti durante l’occupazione, personaggio straordinario della Parigi anni Quaranta e Cinquanta, amico intimo di Robert Desnos, di André Breton, di Prévert e dei circoli surrealisti, è uno dei grandi flâneurs della letteratura francese.