I Conservatori di musica durante il fascismo

I Conservatori di musica durante il fascismo

La riforma del 1930: storia e documenti

In Italia la storia di ogni riforma, attuata o solo progettata nell'ambito dell'istruzione, riflette in maniera esemplare i difficili rapporti che da sempre sussistono tra intellettuali e burocrazia. In questo senso, assume un valore quasi paradigmatico il complesso iter quinquennale che, nel corso del periodo fascista, portò alla pubblicazione dei programmi d'esame dei Conservatori italiani da parte del nuovo Ministero dell'Educazione Nazionale, a partire dagli "studi generali" convocati dal ministro della Pubblica Istruzione Pietro Fedele nel 1925. La vicenda riveste poi una particolare importanza se si pensa che quegli stessi programmi del 1930 continuano a improntare gli studi dei musicisti italiani da oltre settant'anni, in attesa della completa realizzazione della riforma dell'Alta Formazione Artistica e Musicale (Legge n. 508 del 1999). Attraverso un continuo e dettagliato riferimento alla documentazione originale, si ripercorre qui il vivace dibattito culturale che infiammò il mondo degli studi musicali nell'Italia di quegli anni; in questo libro si troveranno testimoniate, anche attraverso documenti inediti, discussioni e motivazioni politiche che portarono all'impostazione didattica dei nuovi programmi, dovuta principalmente al compositore Ildebrando Pizzetti, assieme agli interessanti progetti di ulteriori riforme, nati all'interno del Ministero e mai realizzati. Arricchiscono il volume una sintesi della storia dell'istituto del Conservatorio e delle sue regolamentazioni, e la descrizione dei provvedimenti ministeriali destinati agli istituti negli ultimi anni del regime, in attuazione dell'autarchia e delle leggi razziali.

Ean
9788860400192
Pagine
160
Data di uscita
Collana
De Sono Tesi
Disponibilità
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