Sangue, ferro e oro. Come le ferrovie hanno cambiato il mondo

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Sangue, ferro e oro. Come le ferrovie hanno cambiato il mondo

Sangue, ferro e oro. Come le ferrovie hanno trasformato il mondo è la storia di quella che a buon diritto può essere considerata la più importante invenzione del XIX secolo: il treno. Un prodigio tecnologico capace di mettere in gioco l’ingegno, il sacrificio umano e le risorse della natura e di trasformarli, come suggerisce il titolo, in leve di sviluppo e ricchezza.

L’autore, Christian Wolmar, è tra i maggiori esperti britannici della storia delle ferrovie. Affronta l’argomento in modo divulgativo iniziando, come dovuto, dalla ruggente epopea delle prime railway inglesi, su tutte la linea Liverpool-Manchester del 1830. Poi amplia la prospettiva allo sviluppo della rete mondiale per mostrare come la storia del treno sia direttamente collegata a quella dell’economia, della cultura e, come si usava dire nell’Ottocento, del progresso.

Di pagina in pagina, Wolmar segue le connessioni che il nuovo mezzo di trasporto crea sulla carta geografica e su quella dell’evoluzione sociale e umana. Dall’Inghilterra si passa agli Stati Uniti e poi, via via, al resto del pianeta. Si parla molto anche dell’Italia, delle difficoltà costruttive, della nascita delle Ferrovie dello Stato, della tardiva elettrificazione.

Non mancano i capitoli dedicati al ruggente e a volte drammatico sviluppo delle grandi linee storiche, dalla Transiberiana all’Orient Express, delle ferrovie cinesi e indiane, fino all'incredibile e a volte rocambolesca rete sudamericana. Anche gli scambi e le connessioni con la cultura "pop" sono debitamente considerati, a partire dal riferimento d'obbligo al grande mito letterario legato al treno, quell'assassinio sull'Orient Express del quale, informa l'autore, non vi è traccia negli annali della Storia ma solo nelle pagine di Agatha Christie.

L’approccio è appassionato, ma non privo di spunti critici in linea, del resto, con la demitizzazione che il termine “progresso” ha subito per buona parte del Novecento. Non è un caso, quindi, se il racconto della costruzione delle ferrovie procede in parallelo con quello di folli ambizioni, difficoltà tecniche e spaventosi sacrifici umani, come quello dei cinesi che costruirono la ferrovia transpanamense intorno al 1850. Senza dimenticare il ruolo svolto dalle ferrovie durante l’ultima guerra mondiale e nell’organizzazione tristemente nota della Shoah. Un libro, in definitiva, che può essere letto non solo come una ricognizione storica ma anche come una riflessione sullo spirito prometeico dell’età contemporanea.