Stefano Faravelli, un premio per Verde Stupore

Saggi e narrazioni

Stefano Faravelli, un premio per Verde Stupore

Stefano Faravelli è maestro indiscusso del Carnet de Voyage, quell’oggetto di straordinario fascino che si colloca a metà strada fra l’opera d’arte e il libro. La sua esperienza di viaggio tradotta sulla carta con acquerelli, parole e stupore, lo ha portato a trionfare al Rendez-Vous du Carnet de Voyage di Clermont Ferrand, che gli ha attribuito il Grand Prix per Verde stupore: è l'occasione giusta per riscoprirne la produzione.

Cominciamo dall'ultimo lavoro, che sta raccogliendo grandi successi.

Una sorta di 'invito', come spiega lui stesso in Verde stupore, che arriva da letture di gioventù - immagini, parole, luoghi da sognare con trasporto: è questo che ha portato Stefano Faravelli nel Madagascar. Faravelli ritrae la foresta con quel gusto per la precisione e quella capacità di percepire il fantastico nel dato naturale che lo contraddistinguono da sempre. «Mi piace lavorare su più partiture: quella visiva, del disegno, cattura subito l’attenzione, ma nella mia visione è importante anche la parte scritta: il testo, che pure è visivo, è calligrafia, non è mai una didascalia, è uno scavo, significante di per sé», ha dichiarato in un'intervista. «Stiamo parlando sempre di multimedialità: dentro il carnet c’è pittura, scrittura, poesia, meditazione, aiku. Ci ho messo le foglie, la coda di un geco, la pelle dei serpenti che hanno fatto la muta, ho lasciato le impronte degli animali che dipingevo, a volte intingevo le zampine nel colore e le usavo come tampone. Ma è una multimedialità artigiana- le, che ritorna perché lo strumento tecnologico è sempre mediato, vincolato a una protesi. Anche la matita lo è, ma è molto più immediata, è un prolungamento di sé». Il risultato è un carnet di straordinaria bellezza e di grande interesse naturalistico e artistico, capace di ritrarre un luogo in cui vita e morte nascono l’una dall’altra per manifestare la meravigliosa varietà di forme e di colori della natura.

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Prima di Verde stupore, Stefano Faravelli ha scritto e illustrato per EDT altri quattro Carnet de Voyage da altrettanti evocativi angoli di mondo.

Cina

La sua Cina, ad esempio,  inizia fra i palazzi della Città Proibita di Pechino e prosegue in regioni remote e ricche di storia come lo Xinjian, il Gansù, il Sìchuan e lo Yúnnán. Affronta ogni luogo con interesse vivo, con partecipazione; cerca e scova, indaga, scruta, e infine riporta con passione e poesia - sia quando si dedica a luoghi iconici del Paese, sia quando sceglie di ritrarre contesti difficili in cui la storia ha colpito duro.

Egitto

Un viaggio speciale in Egitto, con tempi adeguati e occhi voraci, ha fruttato sei taccuini zeppi di disegni, note, scritture: il carnet che ne è seguito è un percorso ammaliante tra sponde del Nilo ed edifici maestosi, animali, scorci, persone, architetture, leggenda e realtà. Alfabeti eleganti, ombre lunghe, luci magiche, tutto l'Egitto illustrato e raccontato con meraviglia e tecnica.

India

C'è poi la magia dell'India, delle sue gigantesche città così differenti sotto ogni punto di vista: ecco perché il viaggio di Faravelli punta molto sulle persone, si fa concreto fra ritagli e fotografie che accompagnano gli acquerelli, tocca situazioni ed eventi speciali. Sono colori che esplodono, ma anche paesaggi delicati; vortici di parole ma anche silenzio e contemplazione.

Mali

E infine, il Mali: la terra dei Dogon, un'Africa che non è quella più celebre ma che proprio per questo offre storia che insieme è antica e novità. Da Bamako a Segou, dalla regione del Gourma con le dita rocciose della Main de Fatma al porto di Mopti sul fiume Niger, il pennello di Faravelli indugia su dettagli semplici che si fanno speciali, sulla cultura e le tradizioni di un popolo incredibile, sulla bellezza nascosta in ogni angolo.

 

Stefano Faravelli (1959) è pittore, filosofo e orientalista. Trae ispirazione dalle sue letture preferite – atlanti, enciclopedie e manuali di zoologia – e dai lunghi viaggi in Africa e nel vicino, medio ed estremo Oriente. Ha ricevuto un premio speciale alla Biennale du Carnet de Voyage di Clermont-Ferrand. I suoi carnet di viaggio raccontano Mali, Cina, India ed Egitto (pubblicati da EDT), e ora anche il Madagascar.