Mozart: 5 domande e risposte in breve

Mozart: 5 domande e risposte in breve

La sua precocità di enfant prodige, i viaggi con il padre e la sorella, il rapporto con le donne letto magari sotto il segno di Così fan tutte o del Don Giovanni, le cause della morte e l'alone nero che circonda la sua ultima composizione, il Requiem.

Sono alcune delle curiosità che, spesso in modo morboso, accompagnano Mozart, se non dalla sua morte sicuramente da quando la sua figura è assurta alla dimensione del mito. Per rispondere abbiamo scelto cinque domande e risposte da Piacere, Mozart!

L'invito è a leggerle nella loro completezza, insieme alle altre 106, ma sono già un discreto saggio della precisione e del rigore scientifico con i quali gli autori affrontano i quesiti, senza rinunciare mai al piacere della lettura.

A che età Mozart iniziò a comporre?

Estratto dalla Domanda 12

Grazie a Johann Andreas Schachtner (1731-95), trombettista di corte e amico della famiglia Mozart, abbiamo informazioni sui primi tentativi di composizione di Wolfgang bambino, risalenti al 1760. [...] Non pare infatti che Mozart abbia utilizzato penna e inchiostro prima del 1763. Schachtner racconta che, insieme a Leopold, trovò un giorno Wolfgang, all’epoca bimbo di quattro anni, mentre stava scrivendo della musica.

Il padre prese il foglio e i due uomini osservarono quello scarabocchio. Dapprima risero ma poi, dopo averlo esaminato più attentamente, Leopold, turbato e stupefatto, richiamò l’attenzione dell’amico...

Che cosa portavano in valigia i Mozart?

Estratto dalla Domanda 39

Occorrevano poi lettere di credito e lettere di presentazione. Di queste ultime Leopold, nel primo viaggio italiano, ne portò con sé venti, in modo da essere accolto più facilmente presso le famiglie dell’aristocrazia. Da non scordare erano poi gli oggetti di uso quotidiano, quali il necessario per lavarsi, l’occorrente per scrivere, recipienti per il the e lo zucchero, posate, e, importantissima!, anche una farmacia da viaggio. E ancora: cartoline postali, guide turistiche, libri per imparare le lingue straniere, probabilmente una grammatica inglese, bilance per monete al fine di determinare il peso e il valore dell’oro delle molte, differenti valute.

Mozart ebbe altre donne oltre a Costanze?

Estratto dalla Domanda 66

Da Constanze si apprende che Wolfgang le aveva addirittura confessato le «sue avventure con le cameriere» [Stubenmädeleien], come lei le chiamava, ma non vi aveva tuttavia dato troppo peso: «Era così amabile, che non era possibile restare arrabbiati con lui, gli si doveva di nuovo voler bene». Ma una delle sue sorelle smentì tale presunto atteggiamento tollerante, sottolineando come Constanze abbia di tanto in tanto avuto discussioni assai aspre con Wolfgang proprio a proposito dei suoi presunti tradimenti.

Quali misteri celava la commissione per il Requiem?

Estratto dalla Domanda 85

L’incarico di comporre un Requiem giunse a Mozart nel luglio 1791 tramite un intermediario dietro cui si celava il conte Franz von Walsegg-Stuppach (1763-1827). Quando avviò il lavoro, Mozart ignorava sia che il conte fosse solito spacciare composizioni di altri come proprie, sia che il Requiem fosse destinato al primo anniversario della morte della consorte del conte, avvenuta il 14 febbraio 1791. [...]  Sebbene il mistero dell’incarico e dell’attribuzione siano risolti già da molto tempo, è rimasto fino a oggi intorno all’opera un alone di mistero. Si può infine ricordare come, per un certo periodo, importanti musicologi abbiano seriamente contestato l’attribuzione a Mozart della partitura incompiuta del Requiem.

In che modo e di che cosa morì Mozart?

Estratto dalla Domanda 86

Sulla base del resoconto della cognata Sophie Haibl, il pomeriggio prima della morte Wolfgang lavorava ancora al completamento del Requiem, aiutato dall’allievo Franz Xaver Süssmayr (1766-1803). Mozart morì per un’acuta insufficienza cardiovascolare. Erano presenti al decesso la moglie Constanze, la cognata Sophie e il suo medico, il dottor Thomas Closset. Ipotesi fantasiose sulla malattia che colpì Mozart trovarono e ancora trovano credito nella letteratura: tifo, gravi disturbi alla tiroide, uremia (provocata da una grave forma di nefrite), tubercolosi o addirittura meningite. L’audace ipotesi che il compositore soffrisse di sifilide e accidentalmente abbia causato la propria morte curandosi da solo con farmaci a base di mercurio, oppure uno studio dal titolo Mozart morì per aver ingerito carne di maiale contaminata? possiedono valore di puro intrattenimento...