Da come fare un bambino al VI mese

Da come fare un bambino al VI mese

Come fare un bambino?
I vantaggi del vecchio metodo

Non aspettatevi da queste pagine esposizioni dettagliate di innominabili porcellonate: non troverete né un inventario di posizioni scabrose, né ripugnanti descrizioni di pratiche pressoché inammissibili, né la riproduzione di sezioni di organi in qualche modo connessi con la copulazione.
Ci piace credere che perfino i più innocenti dei nostri lettori - a loro tutta la nostra sincera considerazione - non siano del tutto ignari di ciò che si deve fare per trasmettere la vita. Per vostra utilità, ricordiamo comunque i diversi metodi di cui può disporre l’interessato:
>> la fecondazione in vitro
>> l’utero in affitto
>> la clonazione
>> l’ibridazione cellulare
>> il metodo naturale.

Quest’ultimo, anche se vagamente disgustoso, non mancherà di attirare l’attenzione dei nostri lettori più parsimoniosi – a cui indirizziamo i nostri migliori pensieri – perché presenta l’innegabile vantaggio di non costare neanche un soldo.

 

Primo mese
... e Maria disse ad Angelo (L'annunciazione)

Attenti: c’è da giurare che la vostra adorata vi sparerà la notizia proprio quando meno ve lo aspettate. In genere, mentre state guardando la partita alla TV. Non fatevi prendere in fallo, la vostra risposta passerà alla storia come il vostro primo discorso da giovane padre. Quindi, niente errori.
Sempre all'erta fin dall’istante stesso della fecondazione, l’uomo all’altezza della situazione saprà cogliere immediatamente la gravità del momento e reagire di conseguenza, per esempio mettendo subito in funzione il videoregistratore, in modo da poter vedere la fine della partita o del film appena passata la crisi.
Non sempre è facile riconoscere fin dalle prime parole le avvisaglie di un annuncio di gravidanza. Fortunatamente per voi, cari lettori, questa guida ha previsto tutte le situazioni, e vi propone una Tabella degli annunci, che non soltanto dovrebbe permettervi di reagire nel modo migliore alla grande notizia, ma vi permetterà anche di scoprire, a partire dalle prime parole, che tipo di madre sarà colei che si occuperà tra poco dei vostri figli.

 

Secondo mese
Il tempo delle voglie

VoglieLa voglia più urgente di tutte. Fenomeno naturale, inevitabile, che non farà che accentuarsi di mese in mese. La futura partoriente dedica il meglio delle sue energie vitali a svuotare il suo organismo rigonfio.
Non c’è da stupirsi. Mettetevi per un istante al suo posto: il bebè cresce dentro la sua pancia, ed essa ne ha le viscere tutte compresse; la testa del nascituro si appoggia sulla vescica come se si trattasse di un bel cuscino morbido, e la vescica si gonfia: di qui la necessita` di vuotare il troppopieno a ritmo accelerato. Non dimentichiamo mai, dicono i poeti... che la donna è "un mucchio di frattaglie".

 

Terzo mese
Partorire sott'acqua?

Inventato da uno scienziato pazzo sovietico scartato per deviazionismo dal programma spaziale Soyuz, questo metodo consiste nell’immergere la futura giovane madre in una piscina scaldata a 37°, in modo che il piccolo passi tranquillamente da un luogo acquatico all'altro, senza subire i terribili traumi delle nascite "aeree", che tutti abbiamo dovuto subire e che hanno fatto di noi quegli scarti umani che tutti possono vedere...
Lodevole intenzione, che presenta però un grave inconveniente: PRIMA O POI BISOGNA DECIDERSI A TOGLIERE IL BAMBINO DALL'ACQUA!

 

Settimo mese
La scelta del nome

Una tappa decisiva, che segnerà in modo risolutivo l’avvenire di vostro figlio, e che tuttavia ci si ostina a considerare quasi una sciocchezza.

È facile immaginare i futuri genitori parlottare dolcemente, chini a consultare gli almeno centonovanta libri e opuscoli dedicati all’annosa questione del NOME:

"Perché non Norberto-Antonio, mio caro?"
"Non è male, tesoro, ma a me piace di più Mamadù".
Fermi là. Il nome non deve essere considerato soltanto come un ornamento della persona, una piacevole premessa del cognome, un insieme di sillabe che suonano bene all'orecchio. Niente di tutto ciò! La principale qualità del nome di battesimo, è quella di caratterizzare chi lo porta. E permetteteci di aggiungere, se ci perdonate l’espressione popolare, che caratterizza un sacco. Il solo fatto di scrivere o di pronunciare un certo nome o un altro, rimanda istantaneamente a un insieme di caratteristiche precise. E impietosamente rivelatrici di ciò che siete, e di ciò che non siete.

Caratteristiche geografiche innanzitutto, etniche, religiose, razziali, come volete. Rachele evoca senza dubbio il mondo ebraico, come Alì evoca l’islam, e Christian-Dominique l’Africa nera (specie nell’accezione Christian-Dominique-M’Gumba). Niente in contrario evidentemente - se non in qualche testo di legge ormai superato - che un casato sicuramente locale, come potrebbe esserlo, in Italia, i Brambilla, attribuisca al suo nuovo rampollo un nome vagamente esotico. Ma è meglio fare attenzione: la scelta che farete sarà rivelatrice.

 

Nono mese
Cameretta e attrezzatura

CamerettaÈ giunto il momento di procedere agli ultimi preparativi, ma conservando il buon umore, non ve lo fate ripetere. Sicurezza, efficienza, sangue freddo, questo sarà il vostro credo di futuro papà durante questa fase ultima e non priva di insidie.

Passiamo in rivista alcuni degli oggetti che dovrete assolutamente avere in casa allorché iI vostro piccino ne varcherà trionfalmente la soglia:

1 fasciatoio
1 culla
1 lettino con le sponde (per i mesi successivi)
1 giocattolo mobile gaio e colorato (da appendere sopra il lettino)
1 para-colpi per il letto (per evitare gli urti testa-sbarre)
6 lenzuola (e tre federe)
2 coperte
1 flacone di eosina (chiedete cosa è al vostro farmacista)
1 flacone di alcool a 60° (per cicatrice ombelicale)
1 pila di compresse di garza sterile (per seno mamma)
2 tubetti di crema (per culetto bebè)
1 scatola di compresse anticarie (per futuri denti bebè)
1 grande volume “tutto sul bambino” (non compratelo, ve ne regaleranno continuamente)
1 piccola vasca da bagno in plastica
1 sapone bebè
1 ruota di scorta
1 shampoo bebè
1 termometro da bagno
1 spazzolina per capelli
1 paio di forbici a punta arrotondata
5 o 6 giocattoli di peluche
6 forchette da ostriche
3 o 4 sonaglietti
20 mollettoni quadrati
6 biberon in vetro (se non allattato al seno)
12 biberon in vetro (se genitori maldestri)
12 biberon in plastica (se genitori molto maldestri)
1 assortimento di succhiotti
1 sterilizzatore
1 scaldabiberon
1 provvista di acqua minerale
1 scovolino
2 grosse scatole di latte maternizzato
6 vasetti di carote (in caso di diarrea)
6 vasetti di prugne (in caso di stitichezza)
1 sacco porta-tutto (per le rare uscite)
6 barili di detersivo delicato
Valium a gogò
.... E SOPRATTUTTO, SOPRATTUTTO:
10 grandi cartoni di tappi per le orecchie

Il giorno X
Incontro con la caposala

Decisione e autocontrollo saranno le parole d'ordine appena varcata la soglia dell’ospedale. Controllate l’euforia per la nascita imminente e attenti a non abbassare la guardia. Ogni maternità è in realtà una giungla, amici lettori. E, ricordate, non siete che all’inizio delle vostre sofferenze (anche vostra moglie, del resto, ma non allontaniamoci troppo dal vero problema).

Appena entrati, incrocerete lo sguardo maligno di un donnone in camice bianco con la parola CAPOSALA scritta in lettere rosse sul grosso petto. Vi attende un match duro; preparatevi a giocare duro...

Vi basterà uno sguardo a vostra moglie, aggrappata al vostro braccio come una sanguisuga, per rendervi conto che non potrete contare sul suo aiuto: dovrete cavarvela da soli, se volete assicurare a lei - e, s'intende, al vostro figlioletto prossimo venturo - un confortevole soggiorno alla maternità.

Da un giorno a sei mesi
Il pupo piange?

Ecco come farlo smettere. Il ventaglio di metodi utilizzabili è ampio:
>> rispondere ai bisogni che hanno indotto il pianto: dargli il biberon, cambiarlo, metterlo all'ombra, convincere la zia Egle a sloggiare
>> utilizzare il contro-condizionamento: "Guarda l'uccellino!", "Bello pupo, bello bello!", eccetera
>> utilizzare metodi coercitivi: imbavagliatelo, mettetegli qualcosa in bocca, o dategli un colpo in testa