Kapka Kassabova a Trieste

Saggi e narrazioni

Kapka Kassabova a Trieste

Ore 18:30
Presso
Antico Caffè San Marco, Trieste
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Confine. Viaggio al termine dell'Europa
Con Kapka Kassabova

Kapka Kassabova è una scrittrice inglese di origine bulgara, riconosciuta come una delle più interessanti e apprezzate scrittrici di lingua inglese delle ultime generazioni.

Nata a Sofia nel 1973, ha trascorso la sua infanzia e la sua giovinezza in Bulgaria, fino al crollo del Muro di Berlino, per poi trasferirsi in Nuova Zelanda. Oggi vive nelle Highlands scozzesi ed è una scrittrice e poetessa in grande ascesa, molto interessata ai temi del confronto fra culture diverse, ai rapporti fra i luoghi e le persone con particolare attenzione alla storia del suo Paese di origine.

Il suo ultimo libro, Confine. Viaggio al termine dell’Europa (EDT, 2019), vincitore di numerosi premi letterari internazionali, è il racconto di un viaggio nei luoghi della sua infanzia – quel confine fra Bulgaria, Turchia e Grecia considerato l’ultimo confine d'Europa – venticinque anni dopo essere andata via dal suo Paese di origine ed è al tempo stesso un’immersione nel cuore più tenebroso della storia europea.

Confine è una splendida riflessione letteraria sul concetto di confine e su tutte le ambiguità morali e le tragedie storiche che porta con sé: quando Kapka Kassabova era bambina, il confine tra Bulgaria, Turchia e Grecia rappresentava una zona di fuga dal blocco di Varsavia più facile rispetto al Muro di Berlino, e così i suoi boschi e le sue montagne erano affollati di militari, spie e fuggiaschi. Quando si parla di terra di confine non si deve pensare a un muro con filo spinato, ma a diverse centinaia di chilometri quadrati di un territorio ambiguo e ibrido, in cui ogni uomo è un potenziale fuggiasco e ogni estraneo un'incognita minaccia. Oggi quella frontiera non è più altrettanto militarizzata, anche se la strada dei Balcani rimane una delle vie d’accesso privilegiate dei profughi mediorientali e levantini verso l’Europa. Ma i boschi dello Strandža mantengono una profonda traccia dei decenni di terrore – e bisognerebbe dire dei secoli, viste le terribili vicende che quello stesso territorio passò sotto la dominazione ottomana.

Kassabova incontra la “gente della frontiera”: poliziotti, guaritori, imprenditori, personaggi silenziosi e minacciosi, cercatori di tesori, botanici, tutto un popolo variegato ed enigmatico che sembra sotto l’effetto di una subdola forza di attrazione, al tempo stesso arbitraria e antichissima. Incontra i profughi siriani bloccati nei campi, un artista berlinese che racconta il suo arresto e la sua detenzione nelle carceri bulgare e tedesche (nell’unica digressione tedesca del libro). Descrive i paesaggi, riporta i dialoghi, le paure e le emozioni con una scrittura sospesa e leggera, molto poetica: adatta all’argomento ma a volte sortendo un effetto in qualche modo estraniante. Perché Confine non è un reportage, e neppure esattamente un resoconto di viaggio: è “creative non-fiction”quintessenziale, una riflessione letterariamente consapevole basata su fatti e luoghi reali.

Confine è stato accolto dalla critica anglosassone in modo entusiastico, e continua a collezionare premi importanti, fra cui British Academy Award, Saltire Society Non-Fiction Book of the Year e Edward Stanford Dolman Travel Book of the Year,

Kapka Kassabova è ospite dei più importanti festival letterari in tutto il mondo.