Il Grand Tour del vigneto Italia

Il Grand Tour del vigneto Italia

Pubblichiamo il testo integrale dell'Introduzione al volume scritta da Tiziano Gaia, autore del volume.

intro_gaiaIn una famosa canzone che ascoltavo da ragazzo, Francesco De Gregori inneggiava all’Italia, “l’Italia tutta intera”.

Tra i motivi d’orgoglio dell’essere italiani il testo della ballata non citava il vino: si può capire, eravamo ancora nella fase precedente il boom enologico che di lì a poco avrebbe letteralmente cambiato i connotati a interi territori, trasformandone il paesaggio e aggiungendo un’importante voce al già ricco paniere del cosiddetto made in Italy. Oggi l’Italia del vino, dopo aver scritto pagine importanti di riscatto sociale e crescita qualitativa, si prepara a due nuove sfide, legate tra loro a doppio filo: la sostenibilità ambientale da un lato e la cultura dell’accoglienza dall’altro.

Proprio in questo nuovo filone – in particolare per quanto riguarda il secondo aspetto – si colloca la pubblicazione che avete tra le mani. Non è la solita guida alle migliori etichette, né un mero elenco di aree geografiche e nemmeno una galleria di vigneron più o meno noti. È piuttosto la somma di tutto ciò riletta alla luce di un concetto, quello dell’ospitalità, che dopo essere stato declinato in forme spontanee e caserecce da generazioni di viticoltori trova ora, all’inizio del nuovo secolo, i mezzi e le idee per farsi parte integrante della proposta enologica delle aziende, piccole o grandi che siano.

Nelle pagine che seguono raccontiamo questa sorta di “terza rivoluzione” (dopo l’avvento delle Doc e la conquista dei mercati esteri) attraverso quaranta itinerari in altrettanti comprensori vitivinicoli. Dalla Valle d’Aosta alla Calabria, passando per le isole maggiori e minori, vi proponiamo un viaggio unico e straordinario a cui aggiungiamo, per la prima volta, l’opzione “all inclusive” nella magica atmosfera delle cantine. Dormirete, mangerete, nuoterete, giocherete a golf, farete sauna e bagno turco, ascolterete musica dal vivo, visiterete mostre e musei, ville palladiane e architetture postmoderne… restando sempre ai margini o al centro di una vigna, accanto al mosto che fermenta borbottando, in prossimità di sale di affinamento in cui invecchiano, spesso sotto le volte di autentiche cattedrali o nell’umidità sotterranea della roccia, alcuni dei vini che il mondo intero ci invidia. Ecco il nostro invito, la scoperta che abbiamo in serbo per voi: che possiate vivere un weekend o una vacanza, una romantica luna di miele o una gita tra amici nelle terre del vino, accolti da famiglie calorose e da staff di prim’ordine (come scoprirete, le due cose quasi sempre si equivalgono), nell’aria mansueta della provincia, spesso a un tiro di schioppo da vivaci borghi e città d’arte, talvolta in ambienti naturali estremi che vi sorprenderanno e che devono la loro sopravvivenza proprio a un’eroica cultura vitivinicola. Che ci volete fare? È ingorda la Vitis vinifera italiana: si prende le cornici migliori, lo sfondo mozzafiato di mari, montagne e colline, e quando proprio non c’è nulla di spettacolare intorno da visitare, diventa essa stessa spettacolo da vedere, toccare con mano, assaporare fino in fondo con voluttà. Non è un discorso esaustivo, il nostro, neppure alla lontana: il numero di indirizzi a disposizione era sterminato, a riprova di quanto le aziende stiano investendo nel settore.

La nostra scelta è dunque ricaduta su quelle strutture – B&B, agriturismi, relais, wine resort, case vacanza, dimore storiche – che ci hanno maggiormente ispirato e che, nel complesso, dipingono un quadro crediamo fedele della situazione attuale nelle varie regioni, nessuna esclusa. Se non troverete certe stelle di prima grandezza del firmamento enologico è solo perché il criterio guida che abbiamo mantenuto è rappresentato dall’accoglienza continuativa e strutturata, più che dall’eccellenza della gamma produttiva in sé. Auguro a tutti voi, viaggiatori mutanti di quella nuova specie che è il “turista del vino”, di provare gli stessi miei sentimenti di gratitudine e riappacificamento verso il nostro bistrattato ma sempre imperdibile Paese.

Tiziano Gaia