Giappone
Quello tra Stefano Faravelli è il Giappone è un legame profondo e radicato, quasi una predestinazione. Giappone. Taccuini dal mondo fluttuante non è una semplice raccolta di disegni e parole, ma un invito ad attraversare un paese con il passo lento di chi osserva e riflette. Ogni pagina è come una soglia: un invito alla contemplazione intellettuale e sensoriale. Il “mondo fluttuante” evocato dal titolo è quello dell’ukiyō, l’universo mutevole delle cose che passano, in tutte le contraddittorie accezioni che questo concetto ha assunto in Giappone lungo i secoli. Per mostrarci questa complessità, Faravelli – il maestro incontestato di quest’arte raffinatissima – intreccia immagini e scrittura, calligrafia e note a margine, dettaglio botanico e veduta urbana fino a farne una mappa interiore del Giappone, dove ogni frammento rimanda a un gesto, a un suono, a un pensiero.
L’elegantissima confezione contiene tre distinti carnet tutti nati dalla stessa esperienza di viaggio: uno sul Giappone nel suo insieme, e due di più piccolo formato (ma di non minore bellezza), organizzati a fisarmonica, dedicati rispettivamente alle città di Tokyo e Kyoto. A questi carnet si aggiungono diverse altre tavole e pagine, in una composizione ispirata e complessa. Il Giappone vi appare non solo come una destinazione, ma come una pratica dello sguardo. E il lettore, arrivato all’ultima tavola, scopre di aver viaggiato molto più lontano di quanto immaginasse.