Alex e Alex, due anime in un corpo solo

Un ragazzo e una ragazza nello stesso corpo, due personalità in costante dialogo e conflitto. Un personaggio che con ironia e coraggio, ma anche a muso duro, affronta una situazione esistenziale difficile.
Si chiama Alex, non Alexander né Alexandra, solo Alex: alla nascita presenta caratteri sessuali sia femminili sia maschili, per questo i genitori scelgono un nome neutro e decidono di crescerlo come maschio, nonostante alcuni segnali che potrebbero suscitare dubbi. Lo imbottiscono sin da piccolo di ormoni e di convinzioni che sviluppano in lui due personalità distinte, in costante dialogo e conflitto.
Ma a 14 anni Alex decide che qualcosa deve cambiare, non vuole più essere chi gli altri hanno scelto che sia. Sente di essere femmina, ed è così determinata ad affermarlo che si iscrive di nascosto come ragazza in un’altra scuola. Con il suo fisico androgino e un viso dal fascino ambiguo non passa inosservata tra amiche, pretendenti e agenzie di moda. Sempre di sua iniziativa si rivolge a un avvocato, Crockett, perché all’anagrafe Alex è un maschio e il certificato di nascita sembra un problema insormontabile. Crockett prenderà a cuore il suo caso cercando appigli legali rivelandosi un formidabile alleato, mentre la madre, tra scenate e meschinità, tenterà con ogni mezzo di convincerla a restare quello che lei ha deciso che dev’essere.
Pubblicato nel 2013, Alex & Alex è un romanzo che ha precorso i tempi e che ora torna sempre per Giralangolo con una nuova veste grafica, curata dal collettivo Truly Design. L’universo LGBTQ+ è un argomento importante nella letteratura YA: è scivoloso, per alcuni versi tabù e facile allo stereotipo e al pregiudizio. L’australiana Alyssa Brugman dimostra agilità di scrittura e profondità di pensiero: Alex, mentre si racconta, vive situazioni impegnative con tutta la potenza che un percorso di crescita comporta, in una guerra di sentimenti e di affermazione personale. È determinata, forte e capace di affrontare anche con ironia le situazioni con cui è costretta a confrontarsi, ma conserva tutta la leggerezza della sua età: si sente femmina, è una ragazza, su questo non transige nonostante gli episodi di bullismo e le difficoltà oggettive del suo status. Dentro di sé confida sempre nella soluzione positiva, come chi ha ancora uno sguardo sulla vita non compromesso. Al contrario, la sua famiglia non solo non la capisce, ma sceglie con tutte le forze di ostacolarla - tanto la madre, determinata a impedirle di autodeterminarsi, quanto il padre, che preferisce fuggire piuttosto che schierarsi.
Alex è un personaggio che conserverà un posto speciale nel cuore di chiunque ne legga la storia, una sorta di Holden Caulfield dalla battuta pronta e dai problemi speciali. La situazione fisica ed emotiva estrema in cui cresce non è così differente dalla coscienza sessuale ondivaga in cui molte persone, giovani o adulte, si trovano a navigare tra estreme difficoltà. Affrontata la sfida, Alex riuscirà con la sua determinazione a conquistare il rispetto dei genitori portando avanti la propria battaglia. L’ironia e il coraggio sono la sua arma in più: per vincere, e anche per farsi amare dal lettore.
Alyssa Brugman (1974) è un’autrice australiana di libri per adolescenti. Le sue opere hanno ricevuto diversi premi, tra cui il Gold Inky Award e il Western Australian Premier’s Book Award. Alex & Alex è il suo unico romanzo tradotto in italiano.
Dopo qualche giorno, a scuola mi oriento benissimo. Ho imparato i nomi di tutti i miei insegnanti. Non ho problemi con nessuna materia, anche perché adesso posso fare i compiti durante il viaggio in treno. Come livello, sono più o meno a metà.
In classe siedo quasi sempre accanto ad Amina. Sierra si piazza dall’altro lato, quasi fosse uno schema.
Amina non chiacchiera. Fa sempre tutti i compiti. Alza la mano per rispondere alle domande, ma non perché sia una secchiona. Imparare le piace davvero. Non mi guarda quasi mai. Io invece non riesco a toglierle gli occhi di dosso. Ho impresso il suo viso nella mia mente. Lo vedo appena chiudo gli occhi. La sera quando sono a letto mi faccio tutto un film su Amina nella mia testa. Amina che fa il broncio. Amina che sorride. Amina con la faccia seriosa. Amina che beve il succo di frutta con la cannuccia.
I can feel you halo halo halo.
Devo resistere alla tentazione di punzecchiarla con la penna. Devo letteralmente tenermi la mano per impedirmi di toccarla. Una volta le ho dato un pizzicotto sul braccio. Mi ha guardata con una faccia...
Scusa. Quel pizzicotto gliel’avevo dato io, ammette Alex, imbarazzato.
Poi c’è stata quell’altra volta, durante l’ora di matematica. Stavamo facendo algebra, in aula c’era silenzio e a un certo punto, così di punto in bianco, me ne sono uscita con Rrroxanne!, tormentone che avevo in testa da quella mattina in treno.
Sempre io..., ammette Alex.
A quanto pare le femmine non fanno queste cose. Finita la lezione, il prof mi ha trattenuta e mi ha fatto tutto un discorso su come ci si deve comportare in classe. Io mi sono limitata a tenere gli occhi bassi e ad annuire ogni tanto. Se proprio devo dirla tutta, mi ero messa a cantare perché ero felice. Immaginatevi un po’!
Amina mi ha aspettata fuori dall’aula. Mentre andava- mo a pranzo insieme mi ha chiesto: «Tu corri?».
Capita che durante la pausa pranzo Amina scompaia. Va ad allenarsi, così mi hanno detto le altre. Atletica leggera, mi pare, o qualcosa del genere. Per me era un mistero.
Allora, noi corriamo?, chiede Alex.
Certo! Se Amina vuole che corriamo, noi corriamo.
«Sì, perché no?».