E se parlassimo di cucina italiana?

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E se parlassimo di cucina italiana?

«Ma come succede per tante altre cose del mondo, ad esempio per l’arte, qualche nozione teorica può amplificare il gusto e rendere più interessanti e divertenti cene, pranzi e conversazioni. Persino trasmissioni televisive in cui si sentono sfrigolii, rumori, vociare e nemmeno un profumo. In questo libro ci sono alcune di quelle nozioni, sono briciole di “istituzioni di cucina italiana”, buttate sulla tovaglia in maniera anarchica ma utili per avere un punto di vista sulla nostra cucina, un giudizio oltre l’essenziale e tribale “buono, no buono”.»

 

La cucina italiana è l’elemento culturale in cui meglio ci riconosciamo. La più grande e rassicurante certezza nazionale.

Ma la conosciamo veramente?

Nonostante il recente aumento della consapevolezza nei consumi e nell’alimentazione, continua a esserci una grande frattura tra un piccolo numero di cittadini informati e partecipi e la gran parte di quelli che poco o niente sanno delle nostre (vere) tradizioni, delle problematiche legate alla produzione agroalimentare, delle prospettive gastronomiche.

Stefano Cavallito con le sue Otto brevi lezioni ha voluto fornire uno strumento di divulgazione sintetico, semplice e a tratti anche molto divertente. Il volume tratta in maniera schietta e rapida tutti i temi fondanti della nostra cucina: la tradizione, la produzione, la biodiversità, la distribuzione (e le sue nuove modalità), il consumo, l’avanguardia gastronomica.

Ma quali sono, queste otto lezioni? Eccole.

Lezione I
La tavola italiana prima dell’Italia: ma esiste davvero una cucina italiana?

Lezione II
La rivoluzione del ’77: dalla nouvelle cuisine alla nuova cucina (passando da via Bonvesin de la Riva): perché siamo tutti rivoluzionari

Lezione III
Il gambero dalle zampe bianche e altre cose che vanno all’indietro: è tutto merito della biodiversità?

Lezione IV
Classifiche, guide e servizi segreti: orientarsi tra graduatorie che sbocciano come funghi

Lezione V
Massimo Bottura spiegato con una pasta e fagioli: perché il cuoco italiano più famoso al mondo è il cuoco italiano più famoso al mondo

Lezione VI
Se al ristorante vi sentite a disagio non è colpa vostra: piccolo corso di azzeramento per saper stare a tavola

Lezione VII
Il club della mela e altre scaffalature: dal produttore al consumatore. Contro la grande distribuzione

Lezione VIII
Italians. Otto piatti che hanno fatto il giro del mondo: dal carpaccio alla pizza, dalle arancine agli agnolotti

 

Stefano Cavallito è un critico gastronomico. Scrive per «La Repubblica» e la guida Ristoranti d’Italia de «L’Espresso». Per EDT dirige – con Alessandro Lamacchia e Luca Iaccarino – la collana di guide ai ristoranti I Cento e ha pubblicato, con Lamacchia e Paolo Vizzari, Giovani e audaci – Ritratti (quasi) veri dei cuochi che stanno rivoluzionando la cucina italiana.