Velocissime
Nonostante le donne avessero già dimostrato molte volte le loro capacità in pista, gli uomini dell’establishment medico, dei media e delle associazioni atletiche hanno a lungo lottato per escluderle dalle corse, a volte persino spingendole fisicamente fuori (vedi Kathrine Switzer alla Maratona di Boston, 1967). Prima che esistessero scarpe da corsa per le donne, correvano a piedi nudi. Correvano senza reggiseno sportivo, inventato solo nel 1977, o gareggiavano travestite da uomini. Hanno affrontato la scienza di medici che le costringevano a letto e i giornali che le ritenevano incapaci di superare gli 800 metri (due giri di pista). Ancora oggi, le donne devono affrontare un’attenzione incessante al loro corpo: “è troppo forte, troppo mascolina; è ancora una donna?” L’incredibile storia del rapporto tra donne e corsa, raccontato da un punto di vista femminista. Una storia che ha moltissimo da insegnare.