Quando il Duca incise alla Scala

Musica

Quando il Duca incise alla Scala

Il 1963 fu l’anno che scosse il mondo. Fu la stagione dell’assassinio del presidente Kennedy e dello scoppio della beatlesmania; della corsa allo spazio e dello scandalo del segretario di Stato britannico John Profumo (che aveva condiviso l’amante con un agente sovietico); della Guerra fredda, che mostrò segni di una lieve distensione, e di quella del Vietnam, che si inasprì drammaticamente. Fu l’epoca della trionfale marcia su Washington di Martin Luther King e del suo celebre discorso «I have a dream». Il 1963 fu anche l’anno che vide Duke Ellington consegnare il proprio, di sogno, ai microsolchi dell’LP Reprise The Symphonic Ellington.

 

L’immagine sonora che molti appassionati di jazz tuttora associano a Duke Ellington si limita ai canonici tre minuti di musica “hot” e ballabile, magari accompagnata dal fascino personale e dalla leggerezza a cui l’elegante musicista ha abituato il suo pubblico. Ma quella che Luca Bragalini racconta in questo libro è tutta un’altra storia: una di quelle che una volta conosciute possono cambiare il nostro orizzonte d’ascolto.

Il punto di partenza è un episodio apparentemente marginale della carriera di Ellington: la registrazione nel 1963 a Milano, con un gruppo di musicisti del Teatro alla Scala, di un brano sinfonico intitolato La Scala. She Too Pretty to Be Blue. Le circostanze di questa incisione erano finora avvolte nel mistero: Bragalini ricostruisce i fatti, incontra i testimoni superstiti, getta luce sui motivi del disinteresse del mondo musicale italiano, riporta persino alla luce un set di fotografie inedite originali.

Conducendo un profondo lavoro di scavo culturale e di revisione critica che lo porterà nel cuore di Harlem, il centro di irradiazione della cultura e delle lotte degli afroamericani, Bragalini indaga l’intera produzione sinfonica di Ellington, finora valutata con una certa sufficienza dagli storici del jazz, giungendo a dimostrare quale fosse la portata culturale, intellettuale e politica che il musicista quasi cripticamente affidava a queste partiture. Attraverso l’analisi di documenti inediti come i file secretati dell’FBI, creando originali collegamenti con la letteratura, la pittura e la fotografia dell’epoca, seguendo brillanti intuizioni storiche – fra cui la scoperta sensazionale di una settima opera sinfonica di Ellington presentata nel cd allegato a questo volume – e soprattutto attraverso un’attenta analisi musicologica, Bragalini fa emergere un nuovo ritratto di Duke Ellington, quello cioè di un artista consapevole e impegnato, in fuga dalle classificazioni ma vicino al cuore di Harlem, “il centro nervoso dell’America nera che avanza”.

“Leggendo le scoperte di Luca Bragalini sentiamo che un mondo ellingtoniano interamente nuovo si affaccia alla nostra vista”. (David Schiff)