Raccontare la guarigione

Saggi e narrazioni

Raccontare la guarigione

In un momento storico minaccioso, di paure diffuse, con la pandemia che da due anni e mezzo mette l’uomo di fronte alle proprie vulnerabilità, il concetto di guarigione può assumere un significato più ampio di quello clinico: guarire è stare meglio, risollevarsi, invertire la rotta, avere l’impressione che il peggio sia passato, tutte cose di cui si sente un gran bisogno.

La guarigione è una fase della vita di cui ciascuno ha esperienza diretta. Lo stesso Gavin Francis da giovanissimo ha affrontato due momenti di lento recupero della salute, in seguito a una meningite e poi a una caduta in bicicletta, che hanno richiesto tempo e pazienza e soprattutto hanno presentato una complessità inaspettata. Se dopo la caduta la convalescenza è stata scandita da passaggi essenzialmente meccanici, tra esercizi e fisioterapia, il post meningite ha avuto contorni molto più sfumati e indistinti. Ne è derivata la consapevolezza che, se ogni malattia è un unicum, ogni guarigione assume forme e segue strade molto diverse tra un individuo e l’altro. Addirittura, guarire non ha lo stesso significato a seconda che si declini il termine del paziente, del medico, della sanità pubblica, dell’epidemiologia e così via.

Il libro è un tentativo da parte di Francis, medico di base a Edimburgo, di localizzare, tra queste singolarità incalcolabili, alcuni principi che possano aiutare medici e pazienti a collaborare verso un obiettivo comune. Lo spazio e il tempo, in prima battuta: sembra scontato, ma per guarire servono spazi e tempi adeguati, che i meccanismi di produzione, i sistemi sanitari e la società sono sempre più restii a concedere.

Poi l’ascolto del corpo, che detta i tempi della guarigione: «i miei attuali pazienti hanno bisogno di sentirsi rassicurati sul fatto che è giusto ascoltare il proprio corpo in termini di forza e stanchezza, energia e affaticamento. La convalescenza ci chiede di acquisire un nuovo linguaggio corporeo, e io incoraggio le persone ad apprenderlo». Sul piano pratico, possono avere effetti miracolosi un viaggio oppure un periodo di riposo, una lunga fase di inattività oppure un ritorno veloce alla vita di prima. I risultati migliori si ottengono non puntando tutto su una soluzione, ma combinandole: «la salute» ripete più volte l'autore «è un equilibrio tra estremi, piuttosto che una delle estremità da “raggiungere” o da “ottenere”».

A Francis il principio dell’equilibrio sta molto a cuore. Il nuovo equilibrio che segue la guarigione può non corrispondere a un ritorno allo stato precedente alla malattia. Va superata in quest’ottica l’idea che il patologico sia una variante quantitativa del “normale”: meglio piuttosto parlare di un’altra normalità, quella che porta a convivere con la malattia «in una sorta di pace negoziata». Sarebbe assurdo, peraltro, concepire la salute come una meta finale: la morte è una forma indispensabile di tutela del vivente.

All’insegna dell’equilibrio sono anche le considerazioni a proposito della medicina occidentale contemporanea. Trainata dai processi scientifici e tecnologici degli ultimi decenni, essa ha avuto un enorme impatto sulla qualità della vita. Tuttavia ha lasciato indietro qualcosa di importante soprattutto nell’attitudine a considerare il paziente come individuo. Torna così in primo piano la necessità di partire da quelle singolarità cui si faceva cenno prima, incalcolabili perché impossibili da ridurre a modello. La medicina dei big data, che vorrebbe trovare cure applicabili a tutti a parità di sintomi e a costi sempre più contenuti, costringe il paziente in una griglia predefinita di domande e risposte e riduce il medico a un tecnico. Tra i doveri fondamentali del medico, ricorda Francis, sta invece l’ascolto, la capacità di cogliere l’elemento organico dell’esistente, la valutazione di situazioni complesse: «accettare l’idea che vi siano più storie e che sia possibile riscrivere la nostra è un grande passo nella giusta direzione».

 

Gavin Francis, medico, scrittore e viaggiatore, è nato nel 1975 a Fife, in Scozia. È autore di libri premiati e tradotti in tutto il mondo, fra cui Avventure nell’essere umano (EDT 2016), oggi diffuso in 18 lingue, Mutanti (EDT 2018) e Isole. Cartografia di un sogno (EDT 2021). È anche autore di True North e Empire Antarctica, volumi in cui racconta la sua esperienza di medico nelle missioni polari. Collabora regolarmente con il “Guardian”, il “Times” e la “London Review of Books”. Vive e lavora come medico di base a Edimburgo.