The Smith Tapes. La controcultura al microfono

Saggi e narrazioni

The Smith Tapes. La controcultura al microfono

Le sensazionali interviste perdute di Howard Smith, il geniale giornalista e osservatore della controcultura americana di fine anni Sessanta. Con le maggiori figure della scena musicale, cinematografica e letteraria degli anni più caldi della contestazione.

Fra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, il mondo occidentale vive l’impressione di essere alle soglie di un grande cambiamento. I movimenti pacifisti, la stagione straordinaria delle arti e in particolare della musica, potentissimo aggregatore di idee ed emozioni, la Black Power, il Vietnam, Woodstock, i movimenti studenteschi, la psichedelia, e mille altri rivoli intellettuali, artistici ed emozionali si fondono in una gigantesca ondata che sembra voler travolgere tutto.

Un personaggio geniale e poliedrico come Howard Smith – firma di una rubrica iconica per la controcultura sulla rivista «The Village Voice», attore, regista da Oscar, giornalista e speaker radiofonico – era il profilo ideale per diventare il grande propagatore e cronista di queste potenti ondate innovative. Fra il 1969 e il 1972 gli viene affidata una trasmissione notturna dall’emittente radiofonica WABC, “The Howard Smith Scenes”, con la quale si cercava di duplicare nell’etere l’enorme successo che Smith aveva incontrato con la sua rubrica giornalistica.

Smith comincia subito a invitare in studio i più significativi personaggi della controcultura, registi, attori, scrittori, rock star e artisti: ciascuno di loro sta attraversando un momento irripetibile della propria carriera e lo racconta al microfono di Smith, che oltre a mandare in onda le interviste le registra su grandi nastri con l’obiettivo di farne dei montaggi successivi, e li archivia nel seminterrato di casa sua, dove solo pochi anni fa, dopo la sua morte avvenuta nel 2013, sono stati ritrovati dal figlio.

Ciascuno di questi nastri è una capsula del tempo che riporta un frammento vitale di quella stagione straordinaria. Dennis Hopper e Peter Fonda nella prima intervista dopo l’uscita di Easy Rider, l’ultima intervista a Janis Joplin, quattro giorni prima della sua morte, Eric Clapton per la prima volta insieme a una band, e le diverse interviste a John Lennon e Yoko Ono che guardano oltre i Beatles, e George Harrison, Andy Warhol, Allen Ginsberg, Mick Jagger, Jim Morrison, Norman Mailer, Lou Reed, Frank Zappa, Vidal Sassoon, Dustin Hoffman, Joe Cocker, John Mayall, Arlo Guthrie, Jerry Garcia, Ravi Shankar e moltissimi altri.

La trascrizione di queste conversazioni apparentemente informali ma in realtà molto precise e dirette, per la prima volta riunite in volume, riesce a restituire al lettore tutti gli aromi e le sensazioni di un momento di indimenticabile forza e disordine creativo del Novecento controculturale.

 

Howard Smith è stato regista cinematografico (premio Oscar nel 1972 con il documentario Marjoe), giornalista e dj radiofonico. Attivo per più di trent’anni come scrittore, i suoi articoli comparvero regolarmente su testate come «Playboy» e «The New York Times». La sua colonna settimanale intitolata Scenes compare negli anni più brillanti della rivista «The Village Voice», contribuendo a rendere la testata una delle voci più significative della controcultura americana. La riscoperta e pubblicazione di The Smith Tapes, sia in versione audio sia in volume, è stata condotta a cura di Ezra Bookstein con la collaborazione del figlio di Howard Smith, Cass Calder Smith.