Una vita nuova in vetta alla Svizzera: Monte Verità

Saggi e narrazioni

Una vita nuova in vetta alla Svizzera: Monte Verità

«Ben poco stava a indicare, nella tarda estate del 1900, che quella collina sopra Ascona sarebbe diventata un giorno il simbolo della ricerca di una vita alternativa, conforme alle nostre più antiche necessità, e che avrebbe attratto persone da ogni parte del mondo, compresi molti artisti».

 

Il Novecento non ha ancora compiuto un anno quando un piccolo gruppo di giovani utopisti e anticonformisti si stabilisce su un’altura nei pressi di Ascona, sul versante svizzero del Lago Maggiore. Due musiciste, un pittore dallo spirito ascetico, un ex militare asburgico, una ragazza di buona famiglia appassionata di esoterismo e l’erede di una dinastia industriale: sono sognatori, spiriti ribelli che cercano una nuova vita, una rinascita in armonia con la natura, lontano dalle tensioni e dalle convenzioni sociali di una società rigida e moralista. Si lasciano crescere i capelli, praticano il veganismo, lo yoga, i bagni di luce, il nudismo, l’amore libero e una forma di danza improvvisata dal carattere fortemente innovativo. Danno alla collina il nome di Monte Verità, e creano una sorta di comune il cui stile di vita e la cui violenta carica utopistica e libertaria sarebbero diventati in pochi anni un polo di attrazione per centinaia di spiriti ribelli da tutto il mondo: scrittori, artisti, scienziati e filosofi, fra cui Hermann Hesse, Mary Wigman, Max Weber, Erich Maria Remarque, Carl Gustav Jung, Erich Mühsam, Filippo Franzoni e moltissimi altri. È difficile immaginare quante delle idee più rivoluzionarie del Novecento, nel bene e nel male, matureranno in quel laboratorio ideale, dai germi del nazionalsocialismo alla controcultura degli anni Sessanta. La danza, l’architettura, la didattica musicale, la filosofia e la psicoanalisi furono fortemente influenzate dalla libertà intellettuale e dalla profonda revisione dei valori sociali che si diffusero dal Monte Verità, e le conseguenze sono rintracciabili in molte, insospettate realtà odierne, dalla musica jazz al marchio industriale Apple. Il Monte, inteso come sanatorio e comunità, non esiste più, ma le idee che da quel luogo straordinario si propagarono sono oggi, invece, più vive che mai.

Il giornalista e scrittore tedesco Stefan Bollmann, autore di bestseller come Le donne che leggono sono pericolose, ci consegna il primo libro completo sulla storia del Monte Verità, alla luce di nuove fonti storiche accertate e indagando le varie leggende esistenti: un panorama insospettato e avvincente della prima controcultura del secolo scorso, in una ricerca piena di energia vitale e di potenza narrativa.

Stefan Bollmann, nato nel 1958 a Düsseldorf, si è laureato in germanistica con una tesi su Thomas Mann. Nel 1998 ha lasciato il suo lavoro di docente universitario per dedicarsi alla scrittura e al giornalismo. Ha lavorato come editor in varie case editrici. È autore e curatore di diversi saggi. Vive e lavora a Monaco di Baviera.

 

«Il sogno di una vita alternativa ha da allora un palcoscenico, e questo palcoscenico ne rappresenta il motivo, la sollecitazione centrale: "Tu devi, tu puoi cambiare la tua vita".»