Viaggiare, davvero

Saggi e narrazioni

Viaggiare, davvero

Un libro sul dovere di ribellarsi alla perdita di incanto del mondo.

 

Con l’irruzione del Covid-19 l’individuo iperautonomo, autocentrato, padrone di un mondo sempre più strumentale si è ritrovato vulnerabile, confinato, in balia di una dimensione di puro funzionamento. La tutela accanita del biologico ha messo in discussione facoltà e diritti dati per scontati, tra cui quello di muoversi, di abitare lo spazio esterno.

Un libro sul viaggio scritto prima della pandemia offre un’occasione preziosa: i benefici, le attrazioni i pregiudizi, gli aspetti critici del viaggiare come lo si intendeva prima che il mondo si fermasse possono essere valutati alla luce della normalità quasi recuperata. Il passo successivo potrebbe essere domandarsi se quella normalità sia davvero desiderabile, se si debba lavorare per ricostruirla il più possibile simile a se stessa o se non valga la pena di provare a cambiare qualcosa.

Il viaggio, secondo Ilija Trojanow, sembra soffrire dei grandi mali della postmodernità. La logica del profitto, in prima battuta: i meccanismi di sfruttamento del neoliberismo non lo risparmiano di certo:«Le oasi del turismo fanno sì che determinati edifici, piazze, persino tecniche culturali vengano tenuti in vita perché economicamente vantaggiosi. Allo stesso tempo sono però anche mondi fittizi, ciliegine su una torta ormai rinsecchita».

Un’altra questione, collegata alla prima, riguarda l’autenticità dei luoghi e delle esperienze di viaggio. I turisti, in genere, sono gratificati da quello che è, o meglio che pare loro, “autentico”, “incontaminato”; allo stesso tempo “ciò che va visto” deve per forza essere “genuino”, o meglio assicurare di esserlo. In questi concetti i turisti cercano rassicurazioni che l’idea del mondo che si sono costruiti esista davvero. Sfortunatamente, molto spesso l’autenticità fa parte di una narrazione, è «un’idea di messa in scena», consolatoria e appagante a volte, ma pur sempre artificiosa. La ricerca di quello che è autentico porta a trascurare quello che è reale.

C’è poi l’appiattimento, la rimozione di tutto quanto è complesso o negativo. «È giunto il momento della verità nuda e cruda» osserva Trojanow all’inizio del capitolo 8: «Viaggiare è spaventoso. Terrificante. Insopportabile!». E poco più avanti: «È la verità nuda e cruda a premere attraverso le suole logore, a pesare sulle cinghie dello zaino, a rispecchiarsi negli arti doloranti, nel sudore e nella sporcizia. È l’esperienza che il mondo esterno è reale e che siamo reali anche noi, che siamo parte di un’esistenza unica, incomparabile».

La realtà, ancora. Per non lasciarsi abbattere da questa condizione di vulnerabilità e di scoramento bisogna fare la cosa più semplice: accettarla. La noia, la fatica, la delusione non sono limiti né scocciature, ma elementi che fanno parte dell’esistenza e del viaggio. Si tende a dimenticarlo perché troppo spesso ci si aspetta che il viaggio sia una parentesi in cui le normali condizioni della vita non valgono.

Trojanow riconosce di essere spesso accusato di elitarismo quando parla della propria concezione del viaggio. Alla fine, in molti gli hanno fatto osservare, il viaggio può anche essere una semplice vacanza, un momento di pausa in una vita faticosa. L’autore non ha problemi a concederlo, tuttavia ritiene che l’uomo possa e debba evolversi anche attraverso il viaggio. Nella società occidentale è doveroso che l’atto del viaggiare contribuisca almeno in parte alla riflessione filosofica.

Come dovrebbe essere il viaggio, dunque? Le Istruzioni per l’uso del libro non prevedono ovviamente ricette applicabili da tutti dappertutto. Piuttosto, moltissimi spunti, tratti dai tanti viaggi dell’autore e dalle citazioni di numerosi scrittori. «L’ideale sommo del viaggiare», per Trojanow «è che il viaggiatore cambi». Che cambi attraverso la meraviglia, di cui il viaggio è generosissimo, ma anche attraverso la negatività. Che si conceda il lusso di perdersi, di non capire, non solo nella teoria ma anche attraverso esperienze concrete, locali, situate. Come viaggiare.