Chelsea Hotel: una stanza nell'hotel dei sogni

Saggi e narrazioni

Chelsea Hotel: una stanza nell'hotel dei sogni

Sulla 23esima strada a New York City c'è un palazzo leggendario. Non tanto per lo stile architettonico, che è comunque un bizzarro e fascinoso mix di neogotico e art déco, ma soprattutto per gli straordinari personaggi che lo hanno frequentato per oltre un secolo.

Parliamo naturalmente del Chelsea Hotel. Alla sua storia, inziata nel 1884 dal sogno di un architetto idealista e geniale e ancora ben lungi dall'essere conclusa, la giornalista e scrittrice americana Sherill Tippins ha dedicato questo libro. Leggetelo tutto d'un fiato, divertendovi a ripercorrerne la storia dagli anni ruggenti della vecchia New York fino ai giorni nostri, o andate in cerca delle pagine che riguardano molti dei miti culturali del nostro tempo. Da Edgar Lee Masters a Jack Kerouac, da Jimi Hendrix a Janis Joplin, passando per Arthur Miller o Jackson Pollock, vi passeranno sotto gli occhi aneddoti, istantanee e scene di vita di quello che può essere definito l'hotel dei sogni.

Ecco alcune delle parole introduttive di Sherill Tippins.

In mezzo al rumore e alla polvere del traffico estivo l’Empire State Building perde il proprio fascino, e se ci si passa davanti tutti i santi giorni il vecchio e maestoso Dakota, ex dimora di John Lennon, si trasforma nell’ennesimo condominio. La vita scorre e il reticolo di luoghi storici cede lentamente il passo ai nostri più importanti segnavia: il fabbricato a uffici in cui abbiamo ottenuto il primo lavoro, il ristorante dove il nostro fidanzato chi ha chiesto la mano, il parco in cui siamo stati aggrediti e derubati. Come i giovani virgulti mettono in ombra gli alberi più vecchi, i monumenti vengono dimenticati.

Questo è quanto accaduto a me, e probabilmente a molti altri newyorkesi, con il Chelsea Hotel. Sin dal 1884 l’enorme edificio in mattoni rossi affacciato sulla 23esima strada Ovest ha dato ospitalità ad alcuni tra gli artisti più dinamici e innovativi che gli Stati Uniti abbiano espresso. L’elenco dei creativi che vi hanno abitato è così lungo da risultare di difficile assimilazione: gli scrittori Thomas Wolfe, Mary McCarthy, Arthur C. Clarke, Terry Southern, Jim Carroll, Sam Shepard e Joseph O’Neill; gli artisti John Sloan, Jackson Pollock, Larry Rivers, Julian Schnabel e Francesco Clemente; i registi Robert Flaherty, Richard Leacock, Jonas Mekas, Miloš Forman e Shirley Clarke; gli attori Edie Sedgwick, Dennis Hopper, Holly Woodlawn, Viva e Ethan Hawke; e una moltitudine di musicisti, da Virgil Thomson a Bob Dylan e da Janis Joplin a Patti Smith a Dee Dee Ramone.

 

RASSEGNA STAMPA

Repubblica 10 ottobre 2015: Chelsea Hotel, poesia, musica e morte, il condominio degli artisti torna a vivere, di Filippo Brunamonti

Venerdì di Repubblica: Altre celebrità, altre stanze, di Benedetta Marietti