Russia: una storia del presente

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Russia: una storia del presente

Dove sta andando la Russia? Dopo il crollo del colosso sovietico, quale impatto hanno avuto le riforme economiche, la burocrazia e l'era di Putin sulla popolazione? E ancora, che volto ha assunto il non sempre facile rapporto con l'Occidente?

A questi interrogativi risponde Stephen Lovell, ricercatore in Storia moderna europea al King's College di Londra, nel suo libro. In una sintesi rigorosa e documentata, ma anche di piacevole lettura, a metà tra il saggio storico e la divulgazione informata, l'autore ci accompagna attraverso gli ultimi turbolenti e vividi decenni della storia russa.

Abbiamo rivolto a Stephen Lovell alcune domande, per introdurci alla lettura.

Quali sono gli interrogativi di fondo a cui il suo libro cerca di rispondere?
Il mio libro è organizzato intorno a un gruppo di domande che un osservatore intelligente potrebbe porre circa lo sviluppo della Russia dal 1989 a oggi. Il paese ha ritrovato stabilità dopo il collasso del comunismo? Può essere considerato una democrazia? Quali cambiamenti hanno interessato la società russa in seguito alle profonde pressioni economiche dell'era post-comunista? Che posto occupa la Russia nel quadro geopolitico del XXI secolo?

Che tipo di democrazia è oggi la Russia? Che cosa la distingue dalle altre democrazie europee?
Oggi la Russia può essere considerata una "democrazia guidata", non liberale: gli elementi di una moderna vita politica come le elezioni e i mass media sono presenti, ma sono sotto il controllo di un presidente forte e del suo entourage di governo. Questo non significa che Putin non goda di una popolarità autentica, ma la mancanza di un'opposizione politica aperta al suo governo ha il prezzo della corruzione e del rischio latente di una stagnazione politica.

È un paese che guarda più al continente asiatico o all'Europa?
Buona parte dell'economia russa si gioca nei rapporti con l'Occidente. Ci sono stati numerosi e gravi contrasti diplomatici, soprattutto tra la Russia e il Regno Unito. Parlare di una nuova Guerra Fredda è inesatto ed eccessivo. La Russia è legata all'Europa da innumerevoli interessi economici e culturali - non ultimi gli interessi generati dai continui viaggi in occidente e dai rapporti economici con l'Ovest dei suoi cittadini. D'altro canto, le sue ambizioni di imporsi come grande potenza eurasiatica sembrano di difficile realizzazione, a causa della crescente influenza della Cina.

La fase delle riforme seguite alla dissoluzione dell'Unione Sovietica può considerarsi un periodo chiuso o è ancora in atto? Quali ulteriori trasformazioni si attende?
Sì, la mia opinione è che la Russia attraversi una fase di relativa stabilità. E che il suo futuro a medio termine sarà quello di una democrazia consumistica e non liberale, segnata da una grande ipoteca in termini energetici.