Il cronista della leggerezza: le bolle di sapone di Joseph Roth

Saggi e narrazioni

Il cronista della leggerezza: le bolle di sapone di Joseph Roth

"Ora io potrei scrivere stupende bolle di sapone variopinte; autentiche bolle d'arcobaleno. Ma soltanto le donne e quanti sono rimasti bambini se ne compiacerebbero. Gli uomini invece sostengono di occuparsi esclusivamente di cose eterne".

Tra dicembre 1915 e febbraio 1939, Joseph Roth scrisse decine di articoli in cui mescolava passaggi visionari alla cruda realtà del primo dopoguerra, a stemperare in un'apparente levità la violenza e il disagio dei fatti. Un'attività giornalistica frenetica, quasi compulsiva, motivata da uno spirito di ricerca, una facilità evidente di scrittura e nondimeno da una necessità economica impellente.

Pensati tra Vienna, Berlino e Parigi, la cinquantina di articoli che compongono Bolle di sapone coprono un arco temporale che va dalla prima guerra mondiale all'inizio della seconda, descrivendo con prosa lineare e una tesa drammaticità l'incalzare degli eventi in tutta Europa. E per immergerci in quel momento storico, Roth viaggia molto e sceglie luoghi speciali da cui osservare la realtà: sale d'attesa di stazioni ferroviarie, scompartimenti dei treni, stanze, corridoi e portinerie d'albergo, mezzi pubblici, tavolini dei caffè e dei bistrot… è in questi luoghi transitori che si svolge la vita inquieta e vagabonda dello scrittore, incapace di limitarsi alla monotona stanzialità: d'altronde, nato all'estrema periferia dell'Impero Asburgico in piena implosione, ha fatto del viaggio una necessità.

Lo stile giornalistico di Roth è contraddistinto dalla leggerezza, dalla varietà dei temi, da un linguaggio ricco d'inventiva. La sensibilità profonda per tutto ciò che è umano, passeggero e marginale, l'acutezza dello sguardo, la capacità di sentire sulla propria pelle le più sottili vibrazioni della storia - 'devo ridurre ogni evento che ha qualità di storia mondiale alla dimensione personale per poterne sentire la grandezza e valutarne l'effetto', ha scritto lui stesso - sono ciò che caratterizza questa raccolta di materiali per lo più inediti, dedicati al viaggio. Storie fragili come bolle di sapone, 'bolle d'arcobaleno', frutto del genio visionario del suo smisurato talento di scrittore.

"Le storie più splendide me le racconta il mio amico vento. La gente in vero dice che siano diversi venti. Ma io so che ce n'è uno solo".