Il jazz e i suoi standard

Musica

Il jazz e i suoi standard

«Quando non ancora ventenne iniziavo a suonare jazz, i musicisti più anziani si aspettavano che io conoscessi certi brani. Mi resi poi conto che la struttura portante del repertorio jazzistico era di due o trecento pezzi. Un musicista di jazz doveva conoscere quei brani esattamente come un musicista classico doveva studiare le opere di Bach, Beethoven e Mozart.
Presto capii anche che in realtà per il musicista di jazz la conoscenza del repertorio è ancora più importante rispetto al musicista classico».

Gli standard del jazz è la prima guida completa alle grandi canzoni e composizioni che costituiscono la struttura portante del genere e la lingua comune di tutti gli interpreti, di ogni provenienza e di ogni epoca. Da “Ain’t Misbehavin’” e “Autumn in New York” a “Fly Me to the Moon”, “Sophisticated Lady” e “I Can’t Give You Anything but Love”: la storia, le caratteristiche, le versioni più celebri di oltre 250 successi che spaziano dai grandi classici di Broadway alle più famose melodie di jazzisti del calibro di Miles Davis, Thelonious Monk, Duke Ellington e John Coltrane. 

Chi affronta il jazz da musicista, da critico o da appassionato sa bene che molto di quel suono e di quelle frasi ruota intorno a un repertorio ben distinto di classici imprescindibili, raccolto per gran parte nel Real Book. Ted Gioia, in questo volume, raccoglie più di 250 grandi melodie che hanno reso immortale il jazz, in oltre 2.000 incisioni, raccontandone la genesi, analizzandone la struttura, descrivendone la storia lungo il secolo e catalogando le migliori esecuzioni reperibili per apprezzarne al meglio la qualità compositiva. L'obiettivo dichiarato è fornire uno sguardo d'insieme al repertorio che non sia semplicemente legato al lato esecutivo o all'analisi armonica: i brani, una volta misteriosi e addirittura minacciosi, diventano intimi amici, compagni di avventura musicale grazie al tono spesso privato e personale di Gioia che descrive con passione le occasioni e gli stili con cui i grandi nomi li hanno incisi, il percorso che li ha portati al successo discografico o sui palchi, l'evoluzione stilistica che hanno subito attraverso i decenni. L'autore dichiara nell'introduzione di avere selezionato i "magnifici 2.000" in base alla loro rilevanza nel corrente repertorio jazzistico, ma non prescinde dall'amore personale che prova per melodie che sono divenute una parte vitale del suo percorso musicale.
Gli standard del jazz possiede il duplice valore di enciclopedia e di racconto: due qualità indispensabili per far non solo conoscere, ma anche amare un argomento.

Ted Gioia è un critico, storico, pianista, compositore e produttore discografico californiano. Fra i suoi numerosi libri si ricordano L’arte imperfetta (2007) e i volumi Delta Blues, West Coast Jazz, Work Songs e The Birth (and Death) of the Cool. La prima edizione della sua Storia del jazz (EDT 2014) è stata selezionata come uno dei venti migliori libri dell’anno dal «Washington Post», e indicata come “notable book of the year” sul «New York Times».