Intelligenza umana e intelligenza artificiale: amici o nemici?

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Intelligenza umana e intelligenza artificiale: amici o nemici?

«Bisogna capire che l'IA ormai non è più un'opzione disattivabile, un interruttore che avremo ancora la possibilità di spegnere. È diventata indispensabile»

 

 

 

Fino al Neolitico, sostiene Laurent Alexandre, l'umanità si è evoluta molto, molto lentamente. Poi è arrivata la sedentarizzazione, l'agricoltura e le città, l'amministrazione, la scrittura, lo sviluppo delle scienze. Ma è dal XX secolo che tutto ha iniziato a correre vorticosamente, e nel XXI sono le tecnologie NBIC (quelle che si occupano di nanotecnologia, biotecnologia, informatizzazione e scienze cognitive) che indicano la direzione verso cui ci stiamo evolvendo. L'Intelligenza Artificiale (IA) rivestirà un ruolo chiave nel nostro percorso di esseri umani: secondo l'autore, l'istruzione potrebbe diventare una 'branca della medicina' dal 2035, intorno al 2080 l'avvento di un mondo dominato dall'IA tenderà a fondere esseri viventi e intelligenza. La sfida diventerà difendere la sopravvivenza del corpo fisico, scegliendo di conservare un legame materiale per evitare di scomparire nel virtuale… Vi sembra uno scenario incredibile? Chissà: anche il mondo del lavoro è già in fase di rapidissimo cambiamento, e tra una dozzina d'anni molti mestieri potrebbero essere definitivamente robotizzati. L'intelligenza intesa come QI potrebbe diventare, in questo scenario, un pericoloso strumento di discriminazione economica e sociale, senza dimenticare che l'IA potrebbe sfuggire al nostro controllo, rivelarsi inefficace, incontrollabile o peggio maligna.

La guerra delle intelligenze è una lunga riflessione sugli scenari possibili, riflessione in cui possiamo trovare moniti e avvertimenti di straordinaria importanza disseminati lungo la lettura: occorre, ad esempio, investire nella ricerca pedagogica almeno quanto i giganti del digitale investono nell'educazione dei cervelli di silicio, affinare la riflessione etica e politica per regolamentare la civiltà che sta venendo, modificare la nostra visione della società e del lavoro. Il dottor Alexandre, specialista delle rivoluzioni tecnologiche e delle loro sfide, ha scritto La guerra delle intelligenze con il chiaro intento di metterci in guardia e di accompagnarci attraverso l'avvenire dell'umanità, e infatti le sue teorie hanno rappresentato in Francia un vero e proprio caso editoriale, alimentando un acceso dibattito tutt'ora in corso.

 

«Ci siamo dimenticati di porci una domanda fondamentale: possiamo dominare l'IA? La scuola è l'istituzione appositamente dedicata allo sviluppo e alla diffusione dell'intelligenza. Sarà in grado di fornire una risposta positiva alla domanda precedente?»