La Sicilia Occidentale nel nuovo Allacarta

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La Sicilia Occidentale nel nuovo Allacarta

«I siciliani sono pazzi, come tutti, un po’ più di tutti – mi ha insegnato mio zio. – E sai perché? Perché i conti non tornano: troppa bellezza, troppa vita, la ferocia stessa è fuori misura. Non ci si rassegna a essere passeggeri del mondo in quest’Isola. Vorremmo addentare la terra a morsi, berne il cielo turchino e conservarne in sacchetta la luna da tirare fuori per illuminare chi amiamo. E all’infinito tuffarci e tuffarci fino a diventare tutt’uno con le onde e correre al sole.»

La Sicilia occidentale – quella di Trapani, Erice, Marsala, dei cortili e delle saline, quella dei tonnaroti e del mare – è un luogo favoloso. In senso letterale: intriso di miti, di racconti, di profumi e di sapori. 
Giovanna ascolta le vecchie storie dell’isola, i “cunti”, fatte di vento, di sale e di acqua, e le tramanda a sua volta, attraversando le saline, il mare, i cortili, le navate e le nicchie più nascoste delle chiese, e ‘ncocciando conoscenze ed esistenze proprio come le abili mani dei trapanesi fanno con il cùscuso.
I personaggi che popolano questa storia sono reali – come Giovannù, alter ego dell’autrice, e lo zio Vito, il professor Tanino o il venditore di arancine ‘ngrasciate – ma anche figure mitiche come Demetra e Persefone, Caterinetta e la sua pasta e fagioli, Odisseo, Shakespeare e Santu Petru (San Pietro). I personaggi di questo volume mischiano le proprie conoscenze ed esistenze.
In quattro movimenti – Vento, Sale, Acqua e Isola – l’autrice racconta la Sicilia occidentale partendo dal caldo rovente dello scirocco che rovina la ricotta dei cannola, prosegue nel profumo della granita di gelsomino, con i bambini ansiosi di mangiare le arancine in uno slargo dove il grande camper dello ‘ngrasciatu offre ristori, si avventura tra i fenicotteri nelle saline, si disseta con acqua e zamù (anice) in una narrazione che si stratifica e coinvolge, alla scoperta di un mondo che – dalla Magna Grecia ad oggi – non ha perso un tanticchia del suo fascino.