Mozart, quattro anni a un passo dalla fortuna

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Mozart, quattro anni a un passo dalla fortuna

Quando riceve la nomina alla corte imperiale di Giuseppe II d'Austria, nel 1787, Mozart è ormai un artista consapevole del proprio genio e pronto ad affrontare le sfide della maturità creativa. Eppure gli resteranno appena quattro anni da vivere. Anni che sono stati talvolta definiti "periodo imperiale" e che Christoff Wolff, uno dei massimi maestri della ricerca musicologica, analizza in Mozart sulla soglia della fortuna, smontando alcuni degli stereotipi interpretativi legati all'ultimo periodo di vita del grande compositore.

Secondo una tradizione cominciata nell’Ottocento, gli ultimi anni di vita di Mozart sono segnati da un progressivo ritrarsi della sua personalità e della sua arte verso colori e temi più scuri, più densi e profondi, come se la sua esistenza fosse attraversata da un oscuro e tragico presagio. Eppure le ricerche più recenti ci dicono tutta un’altra cosa, e in questo libro finalmente Christoph Wolff rovescia questa lettura, mostrando come in realtà Mozart fosse ben conscio della maturazione del proprio stile, ma stesse in realtà tentando un salto qualitativo nella carriera di compositore, salto interrotto in maniera del tutto inaspettata dall’improvvisa malattia che lo porterà alla morte, nel dicembre del 1791.

Prendendo spunto da una famosa frase scritta in una lettera al facoltoso amico Puchberg nel 1790, nella quale Mozart si dichiara “sulla soglia della propria fortuna” e chiede un aiuto economico per poterla oltrepassare, Wolff costruisce un’indagine sull’ultimo triennio creativo, rileggendo sotto questa sorprendente luce sia gli avvenimenti biografici sia l’opera, per concentrarsi sui nuovi progetti, gli ultimi capolavori e i numerosissimi abbozzi di opere incompiute.

Uno degli aspetti più originali e interessanti del libro è proprio quello dell’analisi dello stile degli ultimi anni condotta a partire dagli abbozzi incompiuti, spesso sottovalutati da musicologi e biografi, che permettono di entrare nel laboratorio creativo di Mozart per comprenderne il metodo compositivo e il nuovo sforzo stilistico. Attraverso ampi passaggi di stampo biografico alternati ad analisi critiche delle più importanti opere degli ultimi anni – il Flauto magico e il Requiem prima di tutto – Wolff racconta nel dettaglio la vita di Mozart negli anni che seguono la sua nomina a Compositore da camera dell’Imperatore.

 

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