Stefano Faravelli: di colore, sguardi e luoghi

Saggi e narrazioni

Stefano Faravelli: di colore, sguardi e luoghi

I carnet de voyage e l’opera di Stefano Faravelli

Stefano Faravelli nel deserto libico 

Il carnet de voyage è un taccuino di viaggio illustrato in cui disegni, acquerelli, collage, fotografie e parole si intrecciano per restituire le atmosfere, i dettagli e le sensazioni vissute dal viaggiatore sul campo. È un modo di viaggiare lento e contemplativo, che invita a osservare e ad ascoltare il mondo con maggiore attenzione.
EDT è stata la prima casa editrice italiana a dedicare una collana specifica ai carnet de voyage, riconoscendo in questo genere una forma artistica e narrativa capace di raccontare il mondo in modo intimo e universale.

Stefano Faravelli nel suo studio

A inaugurare il progetto, nel 2005, è stato Stefano Faravelli, maestro indiscusso del carnet de voyage e oggi il principale interprete italiano di questa forma d’arte. Mali, Cina, Egitto, India e Madagascar sono i suoi carnet pubblicati da EDT tra il 2005 e il 2017: volumi che riproducono fedelmente i taccuini di viaggio originali e che, al tempo stesso, sono libri da leggere, capaci di parlare ai lettori, ai viaggiatori e agli appassionati di natura e pittura.

Stefano Faravelli, (Torino, 1959) è pittore, scrittore e orientalista. È autore di diverse pubblicazioni che hanno aperto la
via nel nostro Paese al genere del “Carnet de Voyage”. I suoi taccuini sono stati esposti a Londra, Parigi, New York, Istanbul e Gerusalemme. Per EDT ha pubblicato: Cina. Carnet di Viaggio (2005); Mali. Carnet di viaggio (2005); India per vedere l’Elefante (2007); Egitto. Cercando l’Aleph (2008) e Verde Stupore. Madagascar (2016). L’edizione francese di quest’ultimo carnet ha ricevuto nel 2017 il Gran Prix al Festival Internazionale del Carnet de Voyage di Clermont Ferrand.

Stefano Faravelli in un'intervista con Sergio Bestente