#ioriparto: Bruno Gambarotta – Finalmente libero! O forse no...

#ioriparto: Bruno Gambarotta – Finalmente libero! O forse no...

Per pensare al dopo virus sfoglio l'agenda: è piena di pagine bianche, immacolate. È la prima volta che succede, nelle agende degli anni scorsi le uniche pagine bianche erano quelle dei giorni attorno a Ferragosto e fra Natale e Capodanno. Tutte le altre sono fitte di richiami a impegni o appuntamenti: conferenze stampa, presentazioni di libri, visite a mostre, presenze ai festival di Mantova, di Santa Maria Maggiore (direttore artistico di Sentieri & Pensieri), Bergamo (membro della direzione della fiera dei librai indipendenti) saloni (Torino, Bookcity), film, spettacoli, concerti “imperdibili”. Giornate fitte di libri tirati giù dagli scaffali per controllare una data o l'esatta grafia di un nome, o estrarre una citazione, e poi rimessi via con la promessa di trovare un giorno il tempo di leggerli da cima a fondo. Poi consigli di amministrazione di enti culturali e conseguenti appuntamenti con assessori per avere finanziamenti, seminari, convegni, tavole rotonde. I supplementi (Robinson, La Lettura, Alias) comprati, sfogliati, letti qua e là e messi via (prima a poi troverò il tempo di leggerli). Senza contare il calendario degli spettacoli in giro per l'Italia: voce narrante in Pierino e il lupo, narratore nei concerti di Giorgio Costa che suona Chopin, narratore nella banda municipale di Mantova, ecc. ecc.

La scoperta esaltante di questi giorni di segregazione e di cancellazioni di eventi è che posso benissimo farne a meno. Ho deciso: non permetterò più a quella dissennata frenesia da presenzialista di prendere possesso della mia vita. Voglio leggere un libro dalla prima all'ultima pagina senza secondi fini ma per il puro piacere. Voglio vagare per le strade di Torino senza una meta, lasciandomi attrarre da vetrine, manifesti, scritte sul muro, coltivare fantasticherie senza senso come facevo da adolescente.

Sono guarito, sono sicuro che ci riuscirò.

A proposito, devo telefonare a Marzia Corraini per sapere se si farà il festival di Mantova e in caso di risposta affermativa, per avere i nomi degli autori che mi daranno da intervistare in pubblico. Avuti i nomi devo chiamare gli uffici stampa delle case editrici per farmi mandare i loro libri tradotti in italiano per prepararmi in tempo. Devo avere conferma del calendario dei monologhi da fare in Sardegna, a Capo Paradiso. Poi sono in tre giurie di inediti, due di racconti, una di poesie: come mai non ho ancora ricevuto i testi? L'anno prossimo sono i 700 anni della morte di Dante: come mai nessuno mi ha ancora cercato?

Scusatemi, devo lasciarvi, prima di andare a letto devo fare ancora un sacco di telefonate.

Bruno Gambarotta

Bruno Gambarotta, nato ad Asti nel 1937, ha lavorato per quasi quarant’anni alla Rai come programmista e regista. Ha ricoperto ruoli di conduttore e spalla in programmi televisivi e radiofonici. Ha scritto numerosi libri con le maggiori case editrici, è autore e attore di teatro, cabaret e cinema. Collabora al quotidiano “La Stampa” con la rubrica settimanale “Storie di città” .

#ioriparto

È difficile sapere che cosa i giorni strani e durissimi della quarantena hanno depositato dentro di noi, ma prima o poi dovremo riprendere il controllo delle nostre vite, e non sarà facile. È così che in EDT abbiamo pensato di dedicare uno spazio all’idea di ripartenza. Abbiamo chiesto agli autori e agli amici della casa editrice uno spunto che possa essere di ispirazione in questo complicato frangente. Sono voci da tutto il mondo e ci proporranno un concetto, un ricordo, un libro, un brano musicale: il loro punto di ripartenza personale, una fonte a cui attingere l’energia di cui ora avremo bisogno, all'insegna del motto #ioriparto.