#ioriparto: Dario Voltolini – Dal ventre di Torino

#ioriparto: Dario Voltolini – Dal ventre di Torino

Io ripartirei dal Mercato Alimentare di Porta Palazzo di Torino, la mia città (forse perché è da lì che sono “partito”: i miei futuri genitori lavoravano lì e lì si sono incontrati, lui agnellaio, lei panettiera).

Il Mercato di Porta Palazzo è il più grande mercato all’aperto d’Europa e, vero e proprio “ventre” di Torino, ha nel tempo raccolto varie ondate migratorie, sia interne sia esterne al Paese. Il luogo potrebbe essere, al pari della Boqueria di Barcellona, se non di più, meta turistica di grande risalto per la città, tuttavia per motivi complessi questo non è finora avvenuto, e che avverrà è una semplice speranza. Parlo di questa possibilità turistica del luogo perché in questo ambito della “ripartenza” si tratterebbe di una vera e propria partenza e quindi l’auspicio è tanto maggiore quanto tremenda è la situazione turistica del Paese. Essere messi in ginocchio nel turismo è talmente grave e pericoloso che probabilmente non riusciamo a farcene ancora un’immagine precisa, culturalmente e non solo economicamente parlando.

Anche per tutti gli altri comparti l’emergenza chiede ripartenze, ma io qui voglio solo parlare di soli due poli, raramente intesi in coppia, che Porta Palazzo invece ci permette per una volta di coniugare, e cioè il cibo e la lettura. Che il punto essenziale di Porta Palazzo fosse la gastronomia è già stato detto da Guido Gozzano: e la lettura?

Al liceo avevo un compagno di classe, Rocco Pinto, che aveva già allora deciso che, da grande, avrebbe fatto il libraio. Con la determinazione tipica del lucano per di più in terra sabauda, ecco che Rocco ora ha una sua libreria, in un luogo gentile della città, nei pressi del fiume Dora e del ponte chiamato Rossini.

Parlo di Rocco per amicizia e per sineddoche: tramite lui parlo dei libri in generale. Bene, quando è sopraggiunta l'emergenza sanitaria il mio amico libraio stava per lanciare una delle sue idee geniali, quella di aprire dentro il mercato (sotto la Tettoia dell'Orologio) una libreria. Per me, generato dal mercato e scrittore, sarebbe un vertiginoso punto di arrivo/partenza/ripartenza.

Tutto il Paese, se non il mondo intero, ha urgenza di rimettersi in moto, e la cosa secondo me sarà molto più dura e complicata di quanto possiamo oggi immaginare. Però mi piace pensare che due settori come l’alimentare e il librario possano trovare un punto di tangenza simbolico e vivo nella libreria immaginata dall’amico libraio proprio nel posto faticato dai miei genitori.

Come scrittore e figlio di Porta Palazzo, la mia ripartenza del cuore è questa.

Dario Voltolini

Dario Voltolini, scrittore, si è laureato in Filosofia del linguaggio all'Università di Torino e ha lavorato allo Speech and Language Laboratory dell’Olivetti. Cofondatore dei blog Nazione Indiana e Il Primo amore. Ha collaborato con le riviste L’Indice e Pulp, con il quotidiano “La Repubblica”, con i supplementi Tuttolibri e Torinosette del quotidiano “La Stampa”. Ha contribuito alla nascita e ai primi passi della Scuola Holden come docente e poi come direttore didattico.
Autore di racconti, romanzi, volumi illustrati, fra cui: Una intuizione metropolitana (Bollati-Boringhieri 1990), Rincorse (Einaudi 1994), Forme d’onda (Feltrinelli 2000), Primaverile (Feltrinelli 2001), Le scimmie sono inavvertitamente uscite dalla gabbia (Fandango 2006), Foravìa (Feltrinelli 2010), Da costa a costa (con Lorenzo Bracco, BookSprintEdizioni 2012), Oltre le Colonne d’Ercole (con Lorenzo Bracco, BookSprintEdizioni 2014), Autunnale (BookSprintEdizioni 2015). Con questi ultimi tre libri è stato presentato per tre anni consecutivamente al Premio Strega. Dal suo ultimo libro, Pacific Palisades (Einaudi 2017), è stato tratto un reading diretto e interpretato da Alessandro Baricco.
Per EDT ha pubblicato il carnet di viaggio Torino fatta ad arte, con le illustrazioni di Giacomo Soffiantino (EDT 2007).

 

 

 

 

 

 

#ioriparto

È difficile sapere che cosa i giorni strani e durissimi della quarantena hanno depositato dentro di noi, ma prima o poi dovremo riprendere il controllo delle nostre vite, e non sarà facile. È così che in EDT abbiamo pensato di dedicare uno spazio all’idea di ripartenza. Abbiamo chiesto agli autori e agli amici della casa editrice uno spunto che possa essere di ispirazione in questo complicato frangente. Sono voci da tutto il mondo e ci proporranno un concetto, un ricordo, un libro, un brano musicale: il loro punto di ripartenza personale, una fonte a cui attingere l’energia di cui ora avremo bisogno, all'insegna del motto #ioriparto.