#ioriparto: Stuart Isacoff – Vivere il paradosso

#ioriparto: Stuart Isacoff – Vivere il paradosso

Nel saggio di Isaiah Berlin intitolato Il riccio e la volpe, ispirato a un frammento del poeta greco Archiloco, si descrivono due diversi tipi di pensatori: quelli che, come la volpe astuta, sanno tante cose, perseguono molti fini e seguono miriadi di strade, e quelli che, come l’inflessibile riccio, sanno una sola grande cosa, e riferiscono tutto a una visione centrale, a un principio ispiratore, unico e universale. Ho sempre pensato che il ruolo dell’artista fosse quello di comprendere entrambe queste vie del pensiero, trovando l’unità nel molteplice – mettendo cioè in connessione elementi disparati attraverso un principio chiave – e allo stesso tempo osservando la varietà nel singolare, e scoprendo così le molte sfaccettature che persistono all’interno di un fatto unitario.

La sfida di trovare questa terra di mezzo è stata illustrata dalle opere di alcuni dei miei filosofi preferiti, da Lao-tzu a Martin Buber. E trovo che proprio Buber possa essere di massima ispirazione in tempi come questi, quando la realtà sembra aver cominciato a girare fuori controllo. Il suo messaggio fondamentale è un’idea di connessione umana. Il mondo può essere preso come un luogo semplicemente popolato di oggetti, spiega, oppure arricchito attraverso connessioni profonde. L’invito che Buber rivolge verso la seconda visione garantisce una vita di costanti rivelazioni.

Ma la pandemia mette a dura prova questo desiderio, dal momento che minaccia di distruggere uno dei nostri più preziosi legami, e cioè la nostra capacità di formarne di nuovi. Per questo ho deciso di ripartire, di riconnettermi al mondo elaborando lo shock di questa situazione senza precedenti, e trasferendo il compito buberiano al cuore del mio lavoro. Mi sono messo a scrivere un nuovo libro sui momenti chiave della storia della musica, quei particolari snodi in cui si verificano cambiamenti drammatici e radicali, cercando di coglierne le singolarità e contemporaneamente di ritracciare i molteplici percorsi che ne hanno creato i presupposti. E ho anche deciso di tornare al pianoforte, cercando di tenere insieme le opposte tensioni tra lo studio del repertorio classico e la pratica dell’improvvisazione spontanea. Perché alla fine, il punto sta sempre nei paradossi.

Stuart Isacoff

Stuart Isacoff, pianista, scrittore, critico letterario e fondatore della rivista «Piano Today», è stato insignito nel 1995 del prestigioso ASCAP Deems Taylor Award per l’eccellenza nella divulgazione musicale, e nel 2017 del Cremona Music Fair Award for Communication. Collabora regolarmente con il «Wall Street Journal» e numerose altre testate. È autore di molte pubblicazioni, fra cui il bestseller internazionale Temperamento. Storia di un enigma musicale (2005), l'originale ripensamento storico di Storia naturale del pianoforte (2012), e il saggio Quando il mondo si fermò ad ascoltare (2018), dedicato alle avventurose circostanze storiche e politiche che permisero a un pianista americano, Van Cliburn, di vincere un prestigioso premio concorso pianistico in Russia in piena Guerra fredda. Tutti i libri di Stuart Isacoff sono pubblicati in italiano da EDT. Vive a Closter, New Jersey.

#ioriparto

È difficile sapere che cosa i giorni strani e durissimi della quarantena hanno depositato dentro di noi, ma prima o poi dovremo riprendere il controllo delle nostre vite, e non sarà facile. È così che in EDT abbiamo pensato di dedicare uno spazio all’idea di ripartenza. Abbiamo chiesto agli autori e agli amici della casa editrice uno spunto che possa essere di ispirazione in questo complicato frangente. Sono voci da tutto il mondo e ci proporranno un concetto, un ricordo, un libro, un brano musicale: il loro punto di ripartenza personale, una fonte a cui attingere l’energia di cui ora avremo bisogno, all'insegna del motto #ioriparto.